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IERI PARTIGIANI OGGI ANTIFASCISTI
In questi giorni stiamo assistendo alla solita campagna pubblicitaria per il corteo sulle foibe, organizzato, come ogni anno, da PDL, Giovane Italia e Casaggì -formazioni politiche dichiaratamente neofasciste-; unicamente in questa occasione i fascisti escono dalle fogne e fanno la loro passeggiatina in città, scortati da centinaia di agenti.
Loro parlano di foibe e di crimini del comunismo, dimenticandosi delle uccisioni e delle barbarie che precedentemente i fascisti italiani e jugoslavi hanno commesso nel ventennio contro le popolazioni slave, scordano spesso che i partigiani non sono equiparabili ai repubblichini, i primi morirono per la libertà, gli altri per la dittatura e per il fascismo; adesso, pur non rivendicando i morti e gli esuli dei territori friulani e sloveni, è bene ribadire che i partigiani titini combattevano contro le truppe fasciste e naziste, la sconfitta delle quali ha permesso l’abbattimento (almeno ufficialmente) della dittatura e che chiunque utilizzi questo avvenimento storico per legittimare politiche razziste e nostalgiche del ventennio fa del puro revisionismo storico.
Noi rifiutiamo queste logiche e continueremo a ribadire il valore dell’antifascismo in ogni nostro gesto quotidiano, non vogliamo delegare questa pratica a nessuno ma estenderla, continuando a lottare contro il fascismo.
Quest’anno inoltre abbiamo la “gioia” di accogliere anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, esponente del governo Berlusconi di un fascismo ormai istituzionalizzato.
Scenderemo in piazza il 5 febbraio a ribadire che l’antifascismo non è un valore perduto ma esiste e si inserisce nella nostra quotidianità; manifesteremo in strada contro questo governo che non ci rappresenta, contro il revisionismo storico e contro il fascismo che adesso ritroviamo nelle azioni squadriste contro i “diversi”, nella propaganda falsa e ingannevole e nei provvedimenti governativi.
CONTRO IL REVISIONISMO STORICO
CONTRO IL FASCISMO CON OGNI MEZZO NECESSARIO
CORTEO SABATO 5 FEBBRAIO
H 15.30 PIAZZA SAN MARCO
RIPARTIAMO DA ROMA, ASSALTIAMO IL CIELO
2 anni fa, il movimento greco si è radicalizzato, dopo l’assassinio di uno studente (Alexis) da parte della polizia, e lotta contro le politiche di austerity, imposte dalla Unione Europea, e contro una crisi che il sistema capitalistico e consumistico ripropone più dura di prima; la forbice dei tagli cala sulle teste dei cittadini, mentre le disuguaglianze tra ricchi e poveri aumentano.
Successivamente, Londra è stata sconvolta dagli studenti, che protestavano contro l’aumento delle tasse universitarie a 11.000 euro: viene assaltato il parlamento, il ministero dell’economia e la sede dei conservatori.
E anche in Italia la rabbia cresce e viene mostrata in strada nella grande manifestazione contro la fiducia a questo governo: Roma diventa un campo di battaglia, studenti, precari e lavoratori cercano di entrare nella piazza di Montecitorio, blindata fin dall’alba, e ne seguono violenti scontri. Piazza del Popolo è dei manifestanti che riescono, per molto tempo, a respingere i blindati, la rabbia tanto repressa in questi anni viene esteriorizzata e gli studenti, i terremotati dell’Aquila, gli abitanti di Terzigno, i lavoratori sfruttati per pochi euro al mese senza una casa e solo con un contratto precario, gli operai licenziati e quelli della Fiat sotto i ricatti di Marchionne e tutte le altre comunità in lotta diventano, per i media e per i politici, “black block” che assaltano le “povere” banche (le vere cause di questa crisi) e che sconvolgono la capitale senza motivo.
La crisi continua sempre più devastante e pesante sulle spalle degli studenti e dei lavoratori; anche in Nord Africa, in Algeria e in Tunisia, scoppiano rivolte e scontri per l’aumento dei generi di prima necessità e per la negazione del futuro ai giovani, la gente scende nelle strade e 4 manifestanti vengono uccisi dalla polizia in Algeria. In Tunisia, dopo più di 50 morti, il dittatore Ben Alì scappa, il regime cade ma le rivolte continuano come in altri paesi del Nord Africa; anche nei Balcani, in Albania, il popolo scende in strada a contestare il governo corrotto e autoritario, dalle finestre del palazzo governativo sparano sul corteo, 3 persone vengono uccise.
Adesso è il momento di scendere in piazza e portare per le strade quella voglia di sognare repressa da troppo tempo, di far ripartire una lotta che venga dal basso senza aiuti o compromessi con sindacati e partiti, di vivere pienamente questa vita. Continuiamo a lottare contro i tagli all’istruzione, contro una vita precaria, contro i lager democratici (CIE), contro i fascisti che picchiano i “diversi” per le strade, contro questo tipo di economia che porta i soldi solo ai padroni, contro i ricatti ai lavoratori, contro un sistema politico corrotto e che non ci rappresenta da tempo, contro una società che pensa solo e soltanto al profitto; ripartiamo da una concezione di lotta che mostri non il dissenso ma la possibilità di reagire uniti e convinti di poter cambiare il mondo e la sua economia sfruttatrice e ingiusta.
COLLETTIVO S.I.L. GIOVEDI’ 27 GENNAIO
ORE 14.30 AULA AUTOGESTITA
28 GENNAIO SCIOPERO GENERALE
CORTEO DI STUDENTI E LAVORATORI
ORE 9.30 PIAZZA SAN MARCO
collettivo S.I.L.
TANTI POPOLI UN’UNICA SOLIDARIETÀ
La tortura, l’isolamento, la detenzione in carceri di massima sicurezza sono pratiche che è costretto ad affrontare in ogni parte del mondo chi subisce la detenzione politica. Sono misure il cui fine è quello di far tacere la lotta e la resistenza dei popoli, dei lavoratori e degli studenti, di chi si ribella all’occupazione militare, allo sfruttamento e al modo di produzione che oggi ci viene imposto, il cui ulteriore obiettivo è quello di estendere la sofferenza ai familiari, agli amici dei prigionieri ed impedire o limitare la solidarietà in una cinica e fredda visione della vendetta politica. Non fa eccezione l’Italia con il 41bis per i “politici” e il nuovo circuito di Alta Sicurezza che sancisce l’isolamento dei prigionieri dai detenuti comuni e la loro ulteriore suddivisione in base all’appartenenza politica. In particolare è nostra intenzione esprimere la solidarietà ai più di 700 prigionieri politici baschi dispersi nelle carceri spagnole e francesi perché protagonisti della lotta per l’indipendenza e il socialismo in corso in Euskal Herria, a Roberto Martino, Segretario Generale del Movimento Teresa Rodriguez, arrestato in occasione degli scontri avvenuti in Argentina davanti all’ambasciata israeliana, a Ahmad Sa’adat, leader del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina arrestato nel 2008 e attualmente detenuto in isolamento nella prigione di Ramon nel deserto del Naqab e ai 5 eroi cubani ancora rinchiusi nelle carceri statunitesi.
CORTEO SABATO 15 GENNAIO
ORE 15.00 PIAZZA SANTISSIMA ANNUNZIATA
SOLIDARIETA’ A TUTTI I MANIFESTANTI IN TUNISIA e ALGERIA
In entrambi i paesi da dicembre molte persone (per lo più giovani) sono scesi per strada contro l’aumento dei generi di prima necessità e contro un sistema che non per permette ai giovani di trovare un lavoro, di permettersi una casa e di vivere degnamente. In Tunisia inoltre la società sta protestando contro questo governo tirannico e autoritario che usa la repressione come unica arma contro questo grande movimento popolare; nella capitale, Tunisi, è stato anche posizionato l’esercito nei punti nevralgici e più importanti. Ci sono stati scontri con la polizia che per “legittima difesa” ha aperto il fuoco ad altezza uomo, 4 persone sono state uccise in Algeria e più di 50 in Tunisia.
ESPRIMIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETA’ ALLE PERSONE SCESE NELLE PIAZZE CHE HANNO PORTATO IN STRADA QUELLA RABBIA NECESSARIA PER CAMBIARE QUESTO SISTEMA ECONOMICO CHE PORTA AI POTENTI SEMPRE PIU’ RICCHEZZA E AGLI ALTRI SOLO POVERTA’ E MISERIA.
cineforum e corteo
CINEFORUM DEL MICHE
VENERDI’ 17 DICEMBRE 2010
ORE 14.30 AULA CONFERENZE
NAZIROCK – documentario sui neo fascisti-
SABATO 18 DICEMBRE ORE 15.30 PIAZZA DEL CESTELLO(SAN FREDIANO)
CORTEO CONTRO LA CROCE ROSSA
Il ministro Maroni vuole affidare la gestione di tutti i C.I.E. alla Croce Rossa, che gestisce già tre strutture e si rendono dunque complici dei pestaggi e delle morti dei migranti.
Nei CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione) infatti i migranti, rinchiusi per un massimo di 6 mesi e poi rimandati a morire nel loro paese dove c’è la guerra, la fame e la povertà, vengono picchiati con il consenso dei crocerossini e imbottiti di psicofarmaci e sonniferi per tenerli buoni.
SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI IMMIGRATI
presidio contro la fiducia al governo
CI UCCIDONO I SOGNI
CI NEGANO IL FUTURO
NESSUNA FIDUCIA PER POLITICI E ISTITUZIONI
PRESIDIO ORE 13.30 SOTTO LA PREFETTURA (VIA CAVOUR)
collettivo S.I.L.
LONDON CALLING
In queste settimane, stiamo protestando contro una scuola che sta diventando sempre più classista e privatizzata, contro una società che si basa solo sui profitti dei padroni e sulla povertà dei lavoratori, che sono gli unici che stanno pagando una crisi di un sistema ormai corrotto e in mano a multinazionali e banche e contro un paese dove gli immigrati vengono sbattuti nei C.I.E.-veri e propri lager nei quali vengono picchiati e imbottiti di psicofarmaci e sonniferi per tenerli buoni- e dove la repressione aumenta ogni giorno.
La risposta repressiva al movimento studentesco da parte delle istituzioni e della polizia è stata infatti forte e brutale: cariche violente in diverse città, arresti a Roma, denunce in tutta Italia.
Dopo la rivolta e le proteste in Grecia, in questi giorni, anche a Londra, il movimento studentesco si è risvegliato con l’aumento da parte del governo delle tasse universitarie che verranno portate a 11.000 euro l’anno;invasione della sede dei conservatori, blocchi del traffico in tutta la città e scontri con la polizia davanti al parlamento.
Svegliamoci anche noi, riversiamo nelle strade la nostra rabbia repressa da troppo tempo e lottiamo per una società migliore e più giusta ed una scuola che faccia sviluppare un pensiero critico ed autonomo e non che porti avanti soltanto il puro e semplice nozionismo.
collettivo S.I.L Michelangiolo
collettivo C.A.O.S. Castelnuovo
collettivo C.A.S.D. Salvemini-Duca D’Aosta
CINEFORUM del MICHE
Venerdì 10 dicembre ore 14.30 AULA CONFERENZE
proiezione di:
“CAMICIE VERDI”
Camicie Verdi è un film documentario del 2006 di Claudio Lazzaro sul movimento politico della Lega Nord.
Il film mette a fuoco le problematiche che più stanno a cuore al popolo verde, dalla devolution all’immigrazione, tramite filmati di archivio ed interviste ad esponenti di primo piano del partito padano come Mario Borghezio, Franco Rocchetta e Giancarlo Gentilini. Sono presenti anche testimonianze dirette di semplici simpatizzanti e dirigenti locali girate in luoghi di ritrovo del partito e durante manifestazioni.
GIORNATA DI INFORMAZIONE + CORTEO NO CIE H. 15.30 PIAZZA SAN MARCO
BASTA MORTI NEI NOSTRI MARI, BASTA CIE E SFRUTTAMENTO
SOLIDARIETÀ AGLI IMMIGRATI IN LOTTA
Castel Volturno e Rosarno, le rivolte nei CIE sempre più numerose e organizzate, le lotte sul lavoro nelle cooperative del Nord Italia nonostante i rischi di licenziamento e di conseguenza il rischio di non veder rinnovato il permesso di soggiorno, le occupazioni prima della gru a Brescia durante lo sciopero generale e poi della Torretta in Via Imbonati a Milano: episodi che ci dicono quanto gli immigrati si stiano rendendo protagonisti diretti delle lotte!
Per il 12 dicembre lanciamo a Firenze una giornata di solidarietà e appoggio a tutti quegli immigrati che hanno scelto di lottare e non piegarsi al ricatto del CIE, della clandestinità forzata a cui sono costretti dai pacchetti sicurezza e dalla propaganda razzista che in un periodo di così forte crisi sociale, politica ed economica si alimenta di stereotipi, individua negli immigrati falsi nemici e fomenta la guerra tra poveri.
Per gli immigrati che fuggono da guerre, miseria e persecuzioni (il più delle volte prodotti proprio dai paesi nei quali emigrano) affrontando viaggi lunghissimi che spesso pagano con la vita, l’arrivo in Italia significa spesso clandestinità e sfruttamento.
Quella clandestinità che la legge Bossi-Fini e il pacchetto sicurezza hanno ulteriormente accentuato privando gli immigrati di diritti fondamentali: mobilità, lavoro, casa, residenza, pieno accesso al servizio sanitario e istruzione. Quella clandestinità che è l’anticamera dello sfruttamento. Gli immigrati, infatti, servono ai padroni sempre ricattabili, sempre sull’orlo della clandestinità. Vengono sfruttati nel lavoro nero in attesa di una sanatoria o di un decreto flussi che li regolarizzi. Ma anche quando questo avviene, se perdono il lavoro e vengono estromessi dal ciclo produttivo, ripiombano nella clandestinità.
I Cie sono uno degli strumenti principali di questo meccanismo. Nei Cie vengono rinchiusi gli immigrati che non hanno un regolare permesso di soggiorno. Si finisce in una realtà fatta di mura di cinta e sbarre senza diritto di difesa, senza un processo, per un reato amministrativo in una quotidianità fatta di privazioni, umiliazioni e pestaggi. Di tutto ciò si rendono complici associazioni e cooperative che speculano sulla paura come Misericordia, Croce Rossa Italiana e Lega Coop alle quali vengono appaltati i “servizi” di gestione dei CIE stessi. Proprio per denunciare questa complicità come ToscanaNOCIE già da adesso lanciamo la mobilitazione anche per il 17-18 dicembre che si svilupperà a livello regionale davanti alle sedi della Croce Rossa. Quella Croce Rossa che secondo il Ministro Maroni dovrebbe assumere la gestione di tutti i CIE d’Italia.
Le condizioni dei rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria non sono migliori. Arrivati in Italia, vengono rinchiusi nei Cara, centri d’accoglienza per i richiedenti asilo, che in molte città d’Italia sorgono accanto ai Cie e che con i lager per immigrati condividono il controllo poliziesco, gli enti gestori, la mensa: i rifugiati hanno diritto a qualche uscita in più, ma la sensazione di vivere in un carcere è la stessa.
Riteniamo inoltre che le lotte sviluppatesi in questi mesi, parte integrante della lotta di classe in questo paese, debbano necessariamente estendersi superando le richieste, giuste e legittime, ma pur sempre parziali di una sanatoria che rischia di essere uno strumento di ulteriore divisione e frammentazione oltre che di ricatto, proprio in funzione del suo legame con le condizioni di sfruttamento che questa società e questo modo di produrre impongono.
A questa realtà non corrispondono scorciatoie o facili scappatoie. L ’unica via d’uscita corrisponde ad una lotta organizzata e indipendente che sappia farsi carico di azioni solidali con le rivolte interne ai CIE fino alla loro chiusura e l’opposizione ai tentativi di espulsione e di deportazione, che si allarghi alle scuole, ai posti di lavoro e ai quartieri.
Per questo il 12 dicembre, in piazza Santissima Annunziate dalle ore 12,30 pranzo popolare, musica e interventi per dare la parola a chi direttamente si rende protagonista delle lotte.
Alle ore 15.30 corteo con partenza da Piazza S.Marco.
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25 Novembre 2010: la polizia carica gli studenti antifascisti al Polo di Novoli // CORTEO STUDENTESCO 30/11!
L’altra mattina al Polo di Novoli lo stato italiano ha mostrato a tutti che la contestazione, ai giorni nostri, è repressa a suon di manganelli.
Sono stati 500 gli studenti, fra cui anche alcuni medi, accorsi al presidio lanciato dai collettivi universitari il giorno in cui Daniela Santanchè – frequentatrice del Billionaire e dichiaratamente orgogliosa del suo essere fascista – e Riccardo De Corato – ex missino centrosocialefobico e promotore da vicesindaco di tutti gli sgomberi di spazi liberati e occupati nella Milano che si riprende la vita – sono stati invitati in maniera palesemente provocatoria a tenere una conferenza trasudante xenofobia e intolleranza, dal titolo “Comunitari ed Extracomunitari: padroni a casa nostra?”.
I 500 studenti sono riusciti a entrare nell’aula in cui sarebbe dovuta svolgersi l’iniziativa, organizzata da Studenti per la Libertà, ma l’hanno trovata vuota. Dopo aver scoperto che era stata spostata nell’edificio D15, ed essere arrivati là in corteo, si sono trovati davanti il solito schieramento di celere e digos. E’ importante ricordare che la presenza di forze dell’ordine sul suolo universitario dovrebbe essere autorizzata dal rettore, che in questo caso non ne era stato informato. Sono stati infatti gli Studenti per la Libertà a mettersi d’accordo con la polizia per paura che i collettivi universitari potessero impedire lo svolgersi dell’iniziativa, cosa che sarebbe stata per altro giusta considerando che la Santanché non ha le competenze per parlare di niente, figuriamoci di immigrazione. E’ stata proprio lei infatti a definire Maometto un pedofilo qualche tempo fa, ed è sempre lei ad incitare all’odio razziale ogni volta che le viene data la possibilità di farlo. Ed è per questo motivo che gli studenti fiorentini non volevano lasciarle alcuno spazio per diffondere il razzismo e il fascismo di cui va tanto fiera nella loro università.
Gli studenti in presidio hanno provato a spingere pacificamente per entrare nell’edificio, dal momento che l’Università è pubblica e i suoi spazi dovrebbero essere aperti a tutti. La polizia ha quindi pensato bene di caricare, e sono volate manganellate violente dai celerini e calci e manate dai digossini, che dopo commentavano contenti tra di loro “ora ci alzeranno di grado”. Un ragazzo di un liceo di Sesto è finito all’ospedale con la faccia tumefatta, e altri 10 studenti sono rimasti feriti negli scontri.
Evidentemente non hanno capito che la loro violenza non ha nessuna possibilità di fermare la nostra lotta: il presidio di studenti, dopo la terza carica consecutiva, si è diretto sui viali intorno al Polo dove ha barricato le strade e bloccato il traffico in segno di protesta per almeno un’ora.
Tutto ciò mentre, anche nel resto d’Italia, si respirava un clima di ribellione e lotta, che ha reso possibile l’occupazione di edifici simbolo come Colosseo, Torre di Pisa e Mole Antonelliana, ma che ha anche fatto sì che purtroppo altri studenti fossero picchiati a sangue dalle forze dell’ordine.
A Firenze intanto sono state occupate varie facoltà: come studenti medi non possiamo restarcene zitti di fronte alla politica del profitto e dei manganelli. Concretizziamo l’indignazione in azione, la solidarietà nello scendere in piazza,e prendiamo una posizione chiara e decisa contro questo DDL, contro ogni razzismo e ogni fascismo partecipando alle mobilitazioni degli universitari occupanti dei prossimi giorni e scendendo tutti in piazza martedì mattina, giorno in cui il DDL sarà discusso alla Camera.