E’ in atto il boicottaggio degli
organismi burocratici istituzionali…
Il
motivo per cui rifiutiamo la consulta è semplice: la rifiutiamo perché
non rappresenta altro che uno spazio istituzionale, contentino della
provincia per far credere agli studenti di potersi organizzare,
mentre altro non rappresenta che una scuola di giovani burocrati. E’
opportuno constatare che il metodo elettivo è ridicolo e senza
legittimità in quanto i voti di delega, sia per il Consiglio D’Istituto
delle singole scuole, sia per la Consulta Provinciale degli Studenti,
sono dati dagli studenti (non a torto) a caso e senza partecipazione.
Ciò che per noi conta è l’azione e la partecipazione diretta, scendere
in piazza, occupare e informarsi in libertà. L’iter elettivo nelle
scuole riproduce nel piccolo ciò che succede a livello istituzionale:
farsi pubblicità vuota, cercare di far conoscere il più possibile il
proprio nome per poi finire in consulta con la pretesa di avere
influenza a livello politico studentesco fiorentino.
E’
in un calderone bollente di sottomissione alle istituzioni e di
iniziative da calare dall’alto come questo che irrompono i fascisti di
casaggì, che piano piano inseriscono i loro contenuti reazionari
all’interno delle iniziative: lo dimostrano i nastri di onore ai martiri
delle foibe firmati “Consulta Provinciale”, le iniziative della
consulta in cui era chiamato a parlare nientemeno che Adinolfi, ex
membro di Terza Posizione, coinvolto nella strage di Bologna e il famoso
forum “pandora”, un misto di contenuti revisionisti, territoriali e
naturalisti (pieno stile casapound) che i fascisti non riescono molto
bene a mascherare. Questi meccanismi senza nulla di politico e
tanto di falsità istituzionale (e neofascista) noi li vogliamo
delegittimare e sconvolgere.
E’
per questo che questa mattina siamo penetrati all’interno dell’aula
magna dell’Elsa Morante per disturbare la riunione. Siamo stati subito
interrotti, ma di questo non si stupisce nessuno. Un simpatizzante del
ventennio ha provato timidamente a gonfiare le spalle venendoci incontro
affermando di essere fascista, ma è stato allontanato da noi e bloccato
dai suoi stessi compari. Venendo poi alla Chiara Muccigrosso, iscritta
ad AG e presidentessa della consulta, si parla di un soggetto che è
rimasto per tutta la durata del fatto lontana da noi e che non ha fatto
altro che chiamare le forze dell’ordine (i fasci, d’altronde, si sa…),
figuriamoci poi se è stata sfiorata da qualcuno di noi. Per finire, il
caro Conti confonde la volontà di alcuni partecipanti della consulta di
non far sporgere denunce, con un nostro piagnucolare davanti a loro
(quando noi non eravamo più presenti all’arrivo dei carabinieri).
Non
ci interessano le belle facce democratiche di casaggì che chiedono
intervento delle istituzioni per “garantire la democrazia”, non ci
interessa che gli stessi personaggi che la sera picchiano trans e
barboni e il giorno si fanno portatori di politiche razziste, sessiste e
xenofobe, nei comunicati e sui giornali chiedano la delegittimazione
della Rete dei Collettivi, perché noi saremo sempre presenti
nelle scuole per portare avanti la nostra lotta senza chiedere il
permesso a nessuno.